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Biografia

Barbara Zeller nasce e compie i suoi studi a Zurigo. Il mondo dell’arte la affascina sin da piccola e inizia a dipingere in modo tradizionale. Da giovane sente anche un fortissimo desiderio di conoscere ed esplorare il mondo.

Comincia a viaggiare e vive, tra l’altro, in Francia, Canada, Italia e per un lungo periodo in Sudafrica.

Incontra culture diverse e alcune molto lontane dal nostro sentire, come, per esempio, quella dei boscimani.
Tornata in Europa inizia a utilizzare minuterie metalliche ad alta precisione, quelle utilizzate per fabbricare oggetti elettrici o elettronici e tecnici, che la attraggono come una gazza ladra per la luce che emanano.

Giunta in Italia, incontra il Maestro Francesco Fedeli, che la fa avvicinare ancor più alle tecniche materiche.

Dal 1974 fino al 1996 ha fatto tante mostre personali.

Dal 2000 al 2010 sospende l'attività espositiva, mentre prosegue un lavoro silenzioso e solitario.

Nel 2010, insieme a Marina Frascoia, espone alla Galleria Libreria Boragno a Busto Arsizio, una selezione di opere chaimata "Sognando l'Africa". 

Nel 2010 espone anche al Vista Palace di Roquerbrune-Cap Martin, in Francia.

Nel 2014, tiene una personale nello Spazio Cesare da Sesto, gestito dall'assessorato alla Cultura del Comune di Sesto Calende, intitolata "Sinfonie Cosmiche".

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Il mio Mondo

Minuterie

Le minuterie metalliche sono componenti meccanici o elettronici e tecnici, di alta precisione, spesso pesanti al tatto, provenienti da orologi, televisori, ferri da stiro, etc etc. Barbara attinge dai magazzini di queste industrie, recuperando i pezzi scartati dalle loro produzioni, dunque inutili, ma solo all’apparenza, perché nei collage di Barbara assumono un nuovo valore, una nuova vita, diventando protagonisti indiscussi.

Sono carne, ossa e sangue delle opere.

Pezzi imperfetti, pezzi di mondo che brillano sotto la luce.

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Lo studio di Barbara

Lo studio, dove Barbara lavora ai suoi quadri, racchiude tutto di lei. La sua voglia di essere libera, i suoi viaggi nel mondo, l’affetto che la legava alla sua famiglia.

Le pareti del laboratorio sono tappezzate di foto, frasi scritte su fogli bianchi, ritagli di giornale.

Piccoli contenitori sugli scaffali racchiudono pezzetti di mondo.

C’è caos, armonia, ricordi, vita, amore.

Ci sono le sue idee che vibrano sotto la superficie, emozioni pronte a uscire fuori dal suo cuore, inedite visioni dell’universo con gli stessi occhi curiosi di una bambina.

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